OdG sul bilancio della Camera
ALLEGATO A – Progetto di bilancio della Camera dei deputati per l’anno finanziario 2011. (Doc. VIII, n. 8)
Ordine del giorno proposto da Salvatore Vassallo il cui contenuto è stato solo in parte ripreso nell'ordine del giorno presentato dal Gruppo PD e riportato di seguito. La presidenza del gruppo PD ha chiesto ai componenti del Gruppo di NON presentare ulteriori ordini del giorno a titolo personale.
La Camera,
premesso che:
il progetto di bilancio della Camera dei Deputati deliberato dall’Ufficio di Presidenza il 30 Marzo scorso prosegue sulla linea che aveva già positivamente caratterizzato il bilancio interno triennale 2010-2012;
ciononostante, il bilancio di previsione per gli anni 2011, 2012 e 2013, presenta, al netto delle partite di giro e delle quote da versare al bilancio dello stato ai sensi dell'articolo 5, comma 1, del d.l. n. 78 del 2010, convertito dalla l. n. 122 del 2010, una crescita in termini nominali delle spese rispetto all’esercizio 2010 a cui, assumendo un andamento dell’inflazione pari a quello previsto dal Documento di Economia e Finanza 2011, corrisponde solo un lieve decremento in termini reali, pari a circa il 2,5% nel 2013 rispetto al 2007;
negli ultimi mesi il tema dei costi della politica si è imposto con una forza inedita nel dibattito sui media e nella società civile, anche a fronte dell’aggravarsi della crisi economica e finanziaria, dei drastici tagli alla spesa pubblica e delle loro pesanti ricadute sulle disponibilità delle famiglie;
è necessario rispondere a tali istanze e partecipare alle necessarie politiche di austerità finanziaria, sia con riduzioni più incisive della spesa, sia tramite misure finalizzate a garantire la massima correttezza e trasparenza nell’uso delle risorse impiegate dalla Camera dei Deputati;
impegna, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza ed il Collegio dei Questori:
a promuovere, entro il mese di ottobre, ulteriori interventi in relazione all’esercizio 2011 e ad elaborare, entro la fine di questo stesso anno, un bilancio di previsione per il triennio successivo che, al netto delle partite di giro e di eventuali ulteriori restituzioni al bilancio dello Stato, riduca la spesa della Camera: nel 2011, del 2,5% rispetto al valore nominale della spesa 2010; nel 2012, del 5% rispetto allo stesso riferimento; nel 2013 del 7,5%; nel 2014 del 10%, realizzando così nell’ultimo anno un decremento in termini reali pari a circa il 15% rispetto al 2007;
allo scopo di realizzare i citati obiettivi senza far ricorso a tagli lineari indiscriminati, a provvedere ad una revisione sistematica della spesa, secondo il metodo del bilancio a base zero, che articoli gli obiettivi generali di risparmio in obiettivi di settore, ufficio e servizio, attraverso l’elaborazione di un Piano di revisione organizzativa e rimodulazione della spesa che privilegi le attività fondamentali di legislazione e controllo della Camera;
a prevedere che la quota del rimborso per le spese inerenti al rapporto tra eletti ed elettori trasferita a titolo forfettario non possa superare il 30% del totale e che la parte restante venga corrisposta solo per l’acquisto di beni e servizi per importi superiori a € 500,00 a fronte di regolari fatture, ovvero alla sussistenza di regolari contratti con uno o più collaboratori, i cui adempimenti sono gestiti dall’amministrazione della Camera dei Deputati, ferma restando la natura fiduciaria del rapporto, la stipula sulla base di accordi tra le parti, la durata massima commisurata a quella della legislatura, la risoluzione di diritto in caso di cessazione anticipata del mandato parlamentare o in caso di interruzione del rapporto fiduciario ed escludendo rigorosamente che tali contratti possano dar luogo, anche laddove siano reiterati per un lungo arco temporale, ad un rapporto di impiego tra i collaboratori parlamentari e la Camera dei Deputati;
a prevedere che il costo complessivo attualmente gravante sul bilancio della Camera per l’uso da parte dei singoli Deputati di uffici personali presso Palazzo Marini o altre sedi in via di dismissione, sia trasformato, a partire dal prossimo esercizio, in un rimborso di entità non superiore al 35% della spesa attuale ai fini della acquisizione, da parte di Deputati singoli o associati, di sedi alternative a prezzi di mercato, a fronte di un regolare contratto di locazione, con esclusione da questo beneficio per i Deputati cui è assegnato un ufficio personale in ragione dell’incarico ricoperto nell’ambito di organi della Camera o dei gruppi parlamentari;
a prevedere che sul sito internet della Camera dei Deputati sia pubblicato in forma tabellare immediatamente intellegibile il complesso delle risorse a carico del bilancio della Camera comunque messe a diretta disposizione dei singoli Deputati con una distinzione tra le indennità lorde e nette, i rimborsi trasferiti a titolo forfettario, le sedi, il personale, i servizi, e con specificazione in tabelle separate delle risorse aggiuntive messe a disposizione, con riferimento a ciascuna di queste o altre voci, dei deputati che ricoprono incarichi negli organi interni della Camera o dei gruppi parlamentari ovvero dei Deputati cessati dal mandato cui sono riconosciuti benefici accessori rispetto al vitalizio;
a prevedere l’abolizione dei benefici accessori riconosciuti ai Deputati cessati dal loro mandato, ivi inclusi i Deputati che hanno ricoperto ruoli negli organi interni della Camera o nei gruppi parlamentari, e che i benefici accessori attualmente riconosciuti a tali figure cessino a partire dal prossimo esercizio;
a prevedere che, al pari di ogni altra amministrazione pubblica, sul sito internet della Camera dei deputati siano pubblicati i dati relativi allo stipendio tabellare, di posizione, di risultato e ad ogni altro compenso accessorio riconosciuto nell’anno precedente a ciascun dipendente della Camera con qualifica dirigenziale o assimilata;
a prevedere che il trattamento previdenziale di tutti i dipendenti della Camera dei Deputati e che il sistema dei vitalizi per i Deputati cessati dal mandato siano uniformati al sistema previdenziale pubblico vigente, quanto al livello delle aliquote contributive e al metodo di calcolo delle prestazioni;
a sollecitare un coordinamento tra le amministrazioni della Camera e del Senato al fine di parificare le indennità e le risorse conferite a Deputati e Senatori per l’esercizio delle funzioni parlamentari, ed al fine di prevedere ogni possibile forma di cooperazione e integrazione dei servizi di studio, analisi e documentazione dei due rami del Parlamento, a cominciare dalla costituzione di un unico Servizio del Bilancio.
ALEGATO B – Progetto di bilancio della Camera dei deputati per l’anno finanziario 2011. (Doc. VIII, n. 8)
(ORDINE DEL GIORNO del PD)
premesso che:
negli ultimi mesi si è imposto con una forza inedita nella società civile, anche a fronte dell'aggravarsi della crisi economica e finanziaria, dei tagli alla spesa pubblica e delle loro pesanti ricadute sulla disponibilità delle famiglie, una giusta domanda di riduzione dei costi della politica e di funzionamento delle istituzioni;
il Parlamento ed i singoli parlamentari devono per primi rispondere a quella domanda con una immediata serie di interventi, nell'ambito delle proprie dirette competenze, che siano prova di senso di responsabilità e di coerenza, nella certezza che anche il governo, gli organi costituzionali, le regioni, gli enti locali e gli altri organi dello Stato, faranno la propria parte, per equiparare il nostro Paese agli standard europei, in una vera e propria «Maastricht dei costi», condivisa con le altre maggiori democrazie;
negli ultimi anni è stato comunque compiuto, in particolare dalla Camera, uno sforzo significativo di contenimento dei propri costi, per i deputati, i dipendenti e i servizi amministrativi, che ha portato a un risparmio complessivo di oltre 300 milioni negli ultimi sei anni, risparmio conseguito attraverso la riduzione degli emolumenti ai parlamentarti di circa il 25 per cento, il blocco del turn over, il taglio del 5 e 10 per cento delle retribuzioni più alte dei dipendenti in attuazione di quanto previsto dal decreto legge n. 78 del 2010, e una serie di misure di contenimento delle spese generali di funzionamento;
il progetto di bilancio deliberato dall'Ufficio di Presidenza rafforza questa sforzo, proseguendo sulla linea di rigore che aveva caratterizzato il bilancio interno triennale 2010-2012;
ribadito che:
un decisivo impulso per ogni azione che voglia incidere in radice sul tema dei costi della politica e ricreare anche così un rapporto di fiducia tra Istituzione parlamentare e cittadini non possa prescindere da interventi che modifichino la cornice istituzionale e riqualifichino il ruolo del parlamentare e ciò potrà derivare solo da un'azione riformatrice complessiva a livello istituzionale per la quale appare necessario l'avvio, sin dall'immediata ripresa dopo la pausa estiva, dell'esame dei progetti di legge già depositati riguardanti:
riduzione del numero dei parlamentari;
legge elettorale per Camera e Senato;
norme riguardanti le incompatibilità del ruolo di parlamentare con l'appartenenza ad altre assemblee elettive e con i corrispondenti incarichi di governo;
attuazione dell'articolo 49 della Costituzione per introdurre regole sulla vita interna dei partiti e sul loro finanziamento;
considerato che:
per quanto riguarda il profilo più specifico dei costi di funzionamento della Camera dei deputati, occorre continuare nella politica di razionalizzazione e riduzione delle spese già da anni intrapresa,
impegna, per le rispettive competenze, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori,
a procedere, nell'ambito della sfera di autonoma determinazione ad essi riservata dal Regolamento della Camera, all'adozione di ulteriori iniziative che – in coerenza con gli indirizzi di riforma già adottati dall'Ufficio di Presidenza nella riunione del 21 luglio scorso – contribuiscano al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
1) allineamento agli standard europei del trattamento economico dei parlamentari e dei servizi messi a loro disposizione per lo svolgimento delle loro funzioni;
2) superamento, dall'inizio della prossima legislatura, dell'attuale istituto del vitalizio, con l'introduzione di un nuovo sistema contributivo;
3) introduzione del contributo di solidarietà proporzionato ai diversi importi dei vitalizi in corso;
4) previsione di una trattenuta a carico dei deputati, analoga a quella già prevista per l'Assemblea, in caso di assenze ai lavori di Commissione, ai sensi dell'articolo 48-bis del Regolamento della Camera;
5) introduzione di regole di trasparenza relative alla corresponsione del rimborso delle spese per il rapporto eletto-elettore, attualmente previste, dividendo l'importo del predetto contributo tra una quota a titolo forfettario ed una corrisposta solamente a fronte della presentazione di giustificativi (spese inerenti l'attività parlamentare, contratti con i collaboratori);
6) continuazione della razionalizzazione e della riduzione degli spazi destinati ad uffici per i deputati e dei servizi logistici messi a loro disposizione;
7) riduzione delle spese di viaggio dei deputati, anche attraverso l'introduzione di un tetto massimo annuale per l'utilizzo di biglietti aerei;
8) revisione dei prezzi di tutti i servizi a disposizione dei deputati, dal ristorante alla barbieria, adeguandoli ai normali prezzi di mercato o valutando una soppressione di tali servizi;
9) drastica riduzione dell'uso di documenti cartacei sostituendoli, ove possibile, con documenti elettronici;
10) conseguimento di un ulteriore taglio dei costi della Camera anche attraverso il blocco delle assunzioni, il congelamento degli aumenti contrattuali per il personale dipendente in coerenza con quanto avvenuto per il pubblico impiego, l'ulteriore razionalizzazione degli immobili e la limitazione delle esternalizzazioni e delle consulenze;
11) pubblicazione sul sito internet della Camera dei deputati del bilancio integrale delle risorse a carico del bilancio della Camera comunque messe a diretta disposizione dei singoli deputati nonché delle retribuzioni delle figure apicali e dei responsabili dei servizi e degli uffici dell'amministrazione della Camera, in coerenza con quanto già avviene nella pubblica amministrazione.
9/Doc. VIII, n. 8/49. Franceschini, Ventura, Maran, Villecco Calipari, Amici, Boccia, Lenzi, Giachetti, Quartiani, Rosato.