Bologna, banda larga e cultura
Teatri a Bologna | Pur mantenendo un livello di benessere invidiabile (lo dice l'ultima indagine Findomestic), Bologna rischia di declinare. Un segnale preoccupante viene dalle principali istituzioni teatrali, il Comunale e il Duse, entrambe sull'orlo di un precipizio per mancanza di fondi e di prospettiva. Ho scritto quali sono a mio avviso le decisioni da prendere subito in un articolo pubblicato da Repubblica Bologna.
Banda Larga (1) | Se Bologna vuole mantenere quel benessere in forma diffusa deve investire in cultura, capitale umano, ricerca & sviluppo, efficienza delle amministrazioni pubbliche, capacità di produrre beni e servizi ad alto valore aggiunto. La banda larga, in senso tecnico, può essere una base da cui partire, uno strumento. Non è solo un modo per spedire per posta elettronica le carte bollate e tenere video-conferenze. Genera un'enorme potenziale per "innovazioni di processo" che va sfruttato con intelligenza e coraggio. Per fare solo un esempio, e non è un gioco di parole, nel campo giudiziario si potrebbero abbattere i costi e i tempi del giudizio in sede civile. Credo stia qui la sfida principale per i prossimi cinque anni. Sto lavorando su questo tema e ci tornerò sopra prossimamente.
Banda Larga (2) | Un'altra innovazione necessaria consiste nel riconnettere i segmenti vivi della società cittadina con il governo locale. Questo mestiere non lo fanno più, da tempo, i partiti, nelle cui sezioni è praticamente impossibile vedere ad esempio trenta-quarantenni, professionisti, commercianti, addetti del settore privato. Eppure, se la politica appare sempre meno credibile, se risulta spesso degradata, dipende anche dalla mancanza di un controllo diffuso e di una partecipazione effettiva. Ciascuno di noi può fare qualcosa per migliorarla. Sono sicuro che molti sarebbero disposti a dare il loro contributo se solo gliene fosse data l'opportunità in forme efficaci e compatibili con i loro tempi di vita. Tante persone dedicherebbero volentieri una piccola parte del loro tempo per migliorare la cosa pubblica, facendosi carico di problemi collettivi: molti che parlano di politica guardando la tv e nelle loro reti sociali e professionali. Gente che ha senso civico e costruisce opinione. La partecipazione alle primarie ne è una dimostrazione. In ambito comunale si può fare di più. A Bologna, intorno alla candidatura di Virginio Merola stiamo provando a creare una rete civica a servizio della buona amministrazione che si affianchi ai canali di partito e alle sedi di rappresentanza formale, che dissemini "antenne" nei diversi ambienti di cui si compone la città. L'abbiamo chiamata Banda Larga Civica Bolognese. Per ora aiuta Virginio a elaborare il programma. In seguito, se sarà eletto sindaco, lo stesso gruppo, aperto a molti altri, sarà consultato via internet e informato periodicamente sull'attività amministrativa; potrà porre questioni di interesse generale per la città e sottoporle alla discussione, potrà sollecitare il sindaco e la giunta chiamandoli a rendere conto sia sui progetti di maggiore portata sia su problemi specifici (dalla scuole in cui studiano i loro figli alle strade del loro quartiere).