36Gen 25, 2014
L’accordo costruito da Renzi in tre giorni è un passo da gigante rispetto alle tre bicamerali precedenti. L’insieme del pacchetto prendere-o-lasciare è molto più ambizioso e rivoluzionario di tante proclamate «grandi riforme». Se tutti e tre pilastri – senato, legge elettorale, regioni – verranno tradotti in legge, le intese a fisarmonica di questa malnata XVII legislatura, grazie al nuovo Pd, saranno servite al paese, al di sopra di ogni ragionevole aspettativa. La legge elettorale non è perfetta, ma può realizzare ciò che promette: i candidati saranno ben visibili sulla scheda e gli elettori saranno messi in condizione di valutarli; le elezioni potranno produrre una maggioranza parlamentare e un governo di legislatura; i partitini personali scompariranno dalla scena. Il ritorno ai collegi uninominali, che sarebbe stata la strada maestra, si è rivelata non praticabile, ma potrebbe riprendere forza quando il sistema politico si sarà riassestato. Per ora, è senza dubbio preferibile abbandonare il meglio e prendere il bene che c’è nell’Italicum, applicandosi solo ai dettagli: le soglie e la tecnica di ripartizione dei seggi.
38Giu 18, 2013
Prove di dialogo, ieri, al seminario di Italianieuropei. In parallelo alla riunione della commissione per il regolamento (da non confondere con il primo, com’è capitato). Siamo ai preliminari, su temi che scaldano solo pochi appassionati. Il clima non è falsamente unanime, come nel 2007. E nemmeno gladiatorio, come nel 2009. Molte diversità di opinione sono rimaste quasi intatte. Con l’endorsement ormai esplicito a Gianni Cuperlo, D’Alema ha di fatto inaugurato la sua campagna congressuale. Si è detto convinto che segretario e candidato premier non devono “necessariamente” coincidere. Ma la logica dello Statuto, la scelta del segretario da parte di tutti gli elettori, non mi pare sia più in discussione.
39Giu 7, 2013
Nei prossimi mesi il Pd o cambia o muore. O trova il modo di costruire senso di comunità e leadership, riconoscendo che non si tratta di valori contrapposti, o è destinato a deperire. O riesce a darsi una visione e selezionare una classe dirigente qualificata o la ruota del rinnovamento continuerà a girare a vuoto. O si libera delle contrapposizioni del passato, anche delle ferite che ancora bruciano, per guardare però davvero avanti, o non avrà futuro.
40Mag 3, 2013
Il «monocolore DC Letta-Alfano» (nei termini in cui ne scrivevo qualche giorno fa) potrebbe avere il grande merito di chiudere la transizione avviando finalmente il paese a un bipolarismo più solido e civile. Se, nei diciotto mesi indicati dal Presidente del Consiglio, riuscirà ad abolire il finanziamento pubblico dei partiti e completare la riforma delle province, superare il bicameralismo e dimezzare il numero dei parlamentari, introdurre l’elezione diretta del Presidente della Repubblica seguendo il modello francese, cassare il Porcellum riportando i collegi uninominali maggioritari, tutti i suoi critici per ora in sonno, dovranno prendere atto che l’intesa di oggi è davvero nobile, non serve per “inciuciare” in eterno ma per l’esatto contrario.