Ho cercato di sintetizzare quello che penso degli sconsiderati attacchi di Silvio Berlusconi al Presidente della Repubblica in una dichiarazione riportata da varie agenzie di stampa. «La Costituzione non è immodificabile. Pochi negano che siano opportune mirate revisioni della sua seconda parte. Ma l’esperienza ci insegna che per farlo sono necessari grande equilibrio, un percorso trasparente e condiviso, la costruzione di un clima di reciproca fiducia sugli esiti ed un riconoscimento dei valori di fondo che animano la prima parte della nostra carta fondamentale. Invece, le spregiudicate forzature del Presidente del Consiglio e le sue dichiarazioni sono deliberatamente finalizzate a imprimere una torsione ai normali rapporti tra i principali organi dello Stato alterando i necessari equilibri e bilanciamenti. Approvando di un decreto considerato irricevibile dal Quirinale, Berlusconi ha voluto prefigurare un diverso assetto dei rapporti tra Governo, Presidente della Repubblica e Parlamento con l’intenzione (dichiarata) di promuovere una revisione unilaterale della Costituzione. Si tratta di un atteggiamento irresponsabile. Un atteggiamento che può peraltro solo irrigidire le posizioni e impedire ogni razionale esame di quei cambiamenti dell’assetto istituzionale che sarebbero invece utili. Ci riporta irrimediabilmente al clima di scontro della XIV legislatura (2001-2006), prefigura come accadde allora riforme votate a maggioranza, di smisurate ambizioni ma di corto respiro.»
98Ott 31, 2008
Dal 31 ottobre è online www.salvatorevassallo.it in cui si possono trovare i miei interventi sulla stampa e nelle sedi parlamentari, l’agenda degli impegni pubblici e i dossier su cui lavoro. Spero serva anche a stabilire contatti con chi è guidato dalla mia stessa passione civile. Per chi vuole cambiare la politica, renderla aperta ai cittadini, […]
99Ott 27, 2008
La discussione in sede parlamentare intorno alla riforma del sistema elettorale per le europee avrebbe dovuto essere, e poteva essere, la prima prova di quel dialogo di cui si è molto parlato all’inizio della legislatura. Fino ad ora, nell’attività svolta dalla Commissione affari costituzionali, si è dovuto prendere atto che la maggioranza non è affatto disponibile al confronto. Il confronto sulle regole istituzionali presuppone la ricerca di soluzioni su cui convergere, in qualche modo apprezzabili per ciascuno. Il dialogo si è dimostrato impossibile per una ragione molto semplice: la maggioranza ha deciso di sostenere senza alcuna discussione, neppure al suo interno, un’ipotesi che serve solo agli interessi attuali di una parte del Partito delle Libertà.