1Dic 23, 2012
Secondo una famosa espressione, l’attività di deputati e senatori è “ozio senza riposo, fatica senza lavoro”. Ho capito cosa volesse dire sin dai primi giorni della mia prima legislatura, iniziata nel 2008. L’impatto con l’organizzazione dei tempi è stato spiazzante. La programmazione è un concetto aleatorio. Il calendario della settimana in corso può essere modificato […]
2Nov 20, 2012
Il c.d. decreto Salva-Italia ha previsto la trasformazione dei consigli provinciali in organi eletti in secondo grado dagli amministratori comunali. Si tratta di una scelta saggia, da me già proposta a partire dal 2009, quando questa posizione era assolutamente minoritaria in Parlamento e nel gruppo PD. Per renderla effettiva, è tuttavia necessario adottare una nuova legge elettorale. La proposta presentata dal governo ha però due seri difetti: in primo luogo, fa sì che pochi comuni di piccole dimensioni esprimano una rappresentanza nel consiglio provinciale di peso pari a quello di un comune di ampiezza metropolitana; in secondo luogo, rischia di dar vita a consigli regionali politicamente molto frammentati, privi di una chiara maggioranza a sostegno dell'esecutivo. La proposta di legge che ho appena presentato prova a risolvere tali problemi.
3Nov 19, 2012
Con l'interrogazione che segue intendiamo spingere il Governo a promuovere la ratifica di una convenzione sull'assistenza giudiziaria in materia penale tra gli Stati membri dell'Unione europea che ci consentirebbe di esercitare pressioni più efficaci nei confronti di quei paesi che non rispondono alle richieste di rogatoria internazionale da parte dei giudici italiani che stanno indagando sulla strage di Ustica. Un'analoga iniziativa è stata presa nell'altro ramo del Parlamento dai senatori Vitali, Ghedini, Nerozzi e Sangalli.
4Nov 8, 2012
Il 10 Ottobre, seguendo l’analoga iniziativa dei senatori Walter Vitali (PD), Massimo Palmizio (Coesione Nazionale), Rita Ghedini (PD) e Giampaolo Bettamio (PDL), ho presentato insieme ad Anna Maria Bernini (PDL) un disegno di legge per il ducentocinquantesimo anniversario del Teatro comunale di Bologna, che ricorre l’anno prossimo insieme al bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, […]
5Nov 2, 2012
Ho votato con poca convinzione l'ennesima fiducia, questa volta sulla legge di conversione del decreto 174 (qui l'iter alla Camera; qui il testo finale del provvedimento), come ho detto intervenendo in Aula nel minuto concesso per dichiarazione di voto a titolo personale (qui il video dell'intervento).
Come è già accaduto altre volte, ad esempio per il finanziamento pubblico dei partiti (qui un link), sull'onda dello scandalo sono state ridotte le somme più appariscenti, lasciando sotto il tappeto la polvere, invece di affrontare in maniera compiuta i problemi (qui la mia proposta di legge sulle indennità). I limiti posti al trattamento economico dei consiglieri regionali posti dal decreto continuano a confondere l'indennità in senso stretto (l'unica componente che dovrebbe diventare reddito personale degli eletti) con i fondi destinati a coprire spese per l'esercizio del mandato, reiterando il rischio che questi secondi possano diventare indiretto finanziamento ai partiti o reddito personale esentasse: una delle principali patologie dell'attuale sistema, anche in ambito parlamentare. Il decreto non fissa, peraltro, nessun limite agli oneri posti a carico del bilancio regionale per il personale che opera a servizio dei gruppi, una voce che pesa per circa il 90% del totale. Quindi, i “tagli draconiani” concordati tra Governo e Regioni incidono solo su una piccola quota dei soldi spesi dalle regioni per i gruppi consiliari.
Il decreto ha poi previsto la reintroduzione di una serie di controlli da parte della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria di regioni ed enti locali. Peccato che, con il suo attuale organico, prossimo ad essere decimato da pensionamenti non coperti da nuove assunzioni, la Corte non è nemmeno lontanamente in grado di fare fronte a questi adempimenti e che quindi stiamo parlando di una norma bandiera (o di grida manzoniane). Si cosideri che in Lombardia i magistrati contabili sono 9 e dovrebbero esaminare ogni anno decine di migliaia di atti e complessi documenti finanziari. Sarebbe stato possibile, come proposto da un mio emendamento, consentire alla Corte di usare una parte del cospicuo avanzo accumulato negli ultimi anni nel suo conto consuntivo per reclutare personale a parziale compensazione dei pensionamenti. La norma non avrebbe quindi avuto un impatto negativo sugli equilibri di finanza pubblica, nè nel breve nè nel lungo termine, ma il governo (sottosegretario Polillo) si è chiuso in un imbarazzante silenzio.
In terzo luogo, il decreto avrebbe potuto fare di più per alleviare le difficoltà finanziarie delle famiglie e delle imprese colpite dal terremoto in Emilia. Insieme con i parlamentari di tutti i gruppi e di intesa con la Regione, avevamo proposto soprattutto di ampliare alcune previsioni in esso contenute al riguardo, per consentire un differimento del pagamento dell'Irpef ai lavoratori dipendenti con case danneggiate. Un risultato che siamo riusciti a conseguire solo dopo un faticoso tiro alla fune e in una misura insoddisfacente.
Di seguito alcune miei dichiarazioni rese alla stampa nel corso dell'iter, gli emendamenti da me presentati e l'intervento in Aula per dichiarazione di voto a titolo personale. Qui invece le sintesi dei miei interventi in Commissione (1 – 2 – 3).