Il Partito democratico: il dito e la Luna
Nel dibattito interno al PD si continua a confondere il dito e la luna. La riflessione svolta nel documento dei 75 sulla crisi di credibilità del partito, del progetto che intende portare avanti e della sua linea politica è stata immediatamente stigmatizzata con argomenti tipici di altre fasi storiche e tradizioni politiche. Ora le vengono addirittura addebitati i problemi che quella riflessione voleva mettere in evidenza e fronteggiare.
Enrico Letta ad esempio lascia intendere che l'ulteriore calo di fiducia nei confronti del PD registrato dal sondaggio IPR marketing pubblicato oggi da repubblica.it sia stato causato dalle "divisioni interne dei giorni scorsi".
Peccato che, come i dati dimostrano senza ombra di dubbio, il calo registrato a settembre sia effetto di una tendenza lineare iniziata in marzo. Come si vede benissimo nel grafico che segue, la serie storica dei dati forniti da IPR marketing mostrano un calo mensile continuo di due punti percentuali: 40 in marzo, 38 in aprile, 36 in maggio, 34 in giugno, 32 il luglio, in agosto la rilevazione non è stata effettuata, 26 in settembre.
Solo una lettura forzata a proprio uso e consumo può raccontare che una tendenza di questa portata sia stata prodotta dalle anticipazioni giornalistiche su un documento ancora non noto e solo annunciato nei giorni in cui è stata svolta la rilevazione (15-17 settembre).
A questo si aggiunge che, se si confronta la tendenza del PD con quella di altri partiti si nota che calo di fiducia riguarda nella medesima misura e con lo stesso ritmo, in tutto il periodo che va da maggio a settembre, il PD e l'Italia dei Valori. Da quando l'IdV ha superato il PD.
La spiegazione di queste tendenze va semmai cercata nei confusi dibattiti estivi sul post-Berlusconi, che come si vede non hanno nuociuto più di tanto al PDL mentre hanno avvantaggiato UDC e Lega, i partiti cioè che in quel confuso dibattito sono apparsi o sono stati fatti apparire "centrali" per l'evidente stato confusionale degli altri.
Non sarà il caso di cominciare a discutere di questo, piuttosto che lanciare anatemi?
Salvatore Vassallo