Federalismo
Signor presidente, anch’io ringrazio il Ministro Fitto per la sua disponibilità.
Poiché altri argomenti sono già stati trattati, vorrei rivolgere al Ministro una domanda molto specifica, che probabilmente gli darà la possibilità di sviluppare un argomento a cui ha solo accennato, a proposito del federalismo fiscale.
Poiché altri argomenti sono già stati trattati, vorrei rivolgere al Ministro una domanda molto specifica, che probabilmente gli darà la possibilità di sviluppare un argomento a cui ha solo accennato, a proposito del federalismo fiscale.
Così come ha fatto in altri interventi pubblici, il Ministro ha detto – cito a memoria, forse in maniera imprecisa – che il progetto del Governo dovrà prevedere un sistema di perequazione finanziaria verticale tra le regioni, che faccia perno intorno al ruolo «redistributivo» dello Stato.
Vorrei chiedere al Ministro se l’uso del tempo futuro, riferito a questo tema, vada inteso nel senso che lo schema attuale del disegno di legge proposto dal Ministro Calderoli deve essere in qualche modo ritoccato o ripensato, a questo riguardo; e, in particolare, se la modifica debba avvenire in linea con la filosofia espressa in maniera piuttosto chiara nella relazione che accompagna il testo stesso, laddove si dice che è necessario contemperare il principio di eguaglianza con quello della sana amministrazione.
Questo argomento ritorna spesso nella relazione, dove si legge che «una semplice forma di monitoraggio multilaterale può far leva sul contrasto di interessi tra le regioni che finanziano il fondo perequativo e le regioni che ricevono i contributi perequativi, in quanto le prime hanno interesse, se non a limitare i trasferimenti perequativi, quantomeno a sollecitare un impiego produttivo dei fondi da parte delle regioni riceventi». Qui la filosofia sembra – da un certo punto di vista, anche ragionevolmente – voler incentivare la sana amministrazione attraverso un esplicito contrasto-conflitto di interessi tra le regioni che alimentano il fondo e quelle che ne beneficiano. D’altro canto questo è reso tecnicamente dal fatto che – come dice l’articolo 6, comma 1, lettera a) di questo progetto – il fondo perequativo è alimentato dai gettiti prodotti, nelle singole regioni, dalla compartecipazione regionale al gettito dell’IVA e dall’addizionale regionale all’IRPEF.
La filosofia rintracciabile nella bozza presentata dal Ministro Calderoli sembrerebbe puntare ad una perequazione orizzontale, più che ad una verticale.
Le chiedo se può essere specifico su questo punto: quando lei dice che il progetto del Governo dovrà, alla fine, prevedere un sistema di perequazione verticale che faccia perno sullo Stato, lei ritiene che questo principio sia già contenuto nella filosofia della bozza Calderoli oppure ritiene che, a questo riguardo, sia necessario, nelle prossime settimane o nei prossimi mesi, un’ulteriore riflessione da parte della maggioranza e del Governo?
Vorrei chiedere al Ministro se l’uso del tempo futuro, riferito a questo tema, vada inteso nel senso che lo schema attuale del disegno di legge proposto dal Ministro Calderoli deve essere in qualche modo ritoccato o ripensato, a questo riguardo; e, in particolare, se la modifica debba avvenire in linea con la filosofia espressa in maniera piuttosto chiara nella relazione che accompagna il testo stesso, laddove si dice che è necessario contemperare il principio di eguaglianza con quello della sana amministrazione.
Questo argomento ritorna spesso nella relazione, dove si legge che «una semplice forma di monitoraggio multilaterale può far leva sul contrasto di interessi tra le regioni che finanziano il fondo perequativo e le regioni che ricevono i contributi perequativi, in quanto le prime hanno interesse, se non a limitare i trasferimenti perequativi, quantomeno a sollecitare un impiego produttivo dei fondi da parte delle regioni riceventi».
La filosofia rintracciabile nella bozza presentata dal Ministro Calderoli sembrerebbe puntare ad una perequazione orizzontale, più che ad una verticale.
Le chiedo se può essere specifico su questo punto: quando lei dice che il progetto del Governo dovrà, alla fine, prevedere un sistema di perequazione verticale che faccia perno sullo Stato, lei ritiene che questo principio sia già contenuto nella filosofia della bozza Calderoli oppure ritiene che, a questo riguardo, sia necessario, nelle prossime settimane o nei prossimi mesi, un’ulteriore riflessione da parte della maggioranza e del Governo?