Il ddl Brunetta alla Camera
Alla Camera dei Deputati è stato approvato, con modifiche rispetto alla prima lettura del Senato, il disegno di legge delega, cosiddetto “Brunetta”, il quale contiene alcune innovazioni condivisibili (anche se potevano essere scritte meglio) su trasparenza e valutazione delle performance nelle pubbliche amministrazioni, un confuso passo indietro rispetto alla delegificazione dei rapporti di lavoro alle dipendenze della PA, una inusitata alterazione dell’ordinamento interno della Corte dei Conti che ha l’evidente obiettivo di ipotecare l’indipendenza della Corte di fronte al Governo, con un completo ribaltamento di quanto previsto dalla Costituzione. Su questo ho svolto interventi sia in commissione, a titolo personale, sia in Aula a nome del gruppo PD. Tra i pochi emendamenti al testo uscito dal Senato approvati alla Camera, tutti comunque insufficienti a risolvere i limiti più seri del provvedimento, ce n’è uno che ho proposto in Commissione riguardante la valutazione comparativa tra le amministrazioni (benchmarking) ed uno proposto in Aula oltre che da me e da altri colleghi del PD da diversi gruppi per escludere che il Governo (il controllato) possa dare indicazioni alla Corte (il controllore) sulle indagini da svolgere.