Il Rubygate alla Camera
Giovedì, 3 febbraio 2011. La Camera dei Deputati ha dovuto assistere anche a questo. 314 suoi componenti hanno votato per bloccare la richiesta di ulteriori perquisizioni avanzata dalla Procura della Repubblica di Milano nell’ambito delle indagini sul reato di induzione alla prostituzione minorile a carico di Silvio Berlusconi. Votando in quel modo, 314 deputati hanno detto di ritenere che quando Berlusconi telefonò alla questura per chiedere di consegnare Ruby (frequentatrice minorenne delle sue feste private, accusata di furto) alla Minetti (sue ex igienista dentale, divenuta consigliere regionale per sua imposizione e, secondo quanto lei stessa dichiara, a lui legata da una “relazione sentimentale”), lo fece … nell’esercizio delle funzioni di Presidente del Consiglio. Il brano che segue è tratto dalla dichiarazione di voto dell’On. Maurizio Paniz per il PdL: «… nell'invito a comparire, nel capo di imputazione, è scritto chiaro che l'onorevole Berlusconi ha abusato della sua qualità di Presidente del Consiglio dei Ministri. Egli ha telefonato – sì, è vero – a un funzionario della questura. Lo ha fatto senza esercitare pressioni di sorta per chiedere un'informazione, nella convinzione, vera o sbagliata che fosse, che Karima El Mahroug fosse parente di un presidente di Stato. E lo sapete meglio di me, lo sapete meglio di me che la tutela dei rapporti internazionali passa anche attraverso telefonate come questa.»