La trasparenza della CiVIT
Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-04149 presentata da SALVATORE VASSALLO mercoledì 2 febbraio 2011, seduta n.428. Al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione.
Per sapere – premesso che:
con lettera aperta inviata al ministro della Funzione pubblica il 14 gennaio 2011 il professor Pietro Micheli ha comunicato le proprie dimissioni da componente della commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche (CiVIT);
in tale lettera sono rappresentate circostanze riguardanti lo svolgimento delle attività della commissione che segnalano sia serie lacune nella conduzione dello stesso organismo sia fattori di contesto riconducibili a scelte compiute dal Governo che impediscono alla commissione di perseguire la missione istituzionale per la quale è stata istituita;
in particolare nella lettera si nota che difficilmente la commissione potrà adempiere alla sua missione essendo composta in larga parta da giuristi, i quali evidentemente non dispongono delle competenze e non dominano le tecniche necessarie ad elaborare i modelli organizzativi, gli indicatori empirici e le analisi comparative delle performance amministrative che dovrebbe costituire parte essenziale del loro lavoro;
nella medesima lettera si mette inoltre in evidenza come la commissione non si sia affatto dimostrata sino ad ora indipendente dal Governo e che anzi quest'ultimo si sia riservato il potere di determinare nomine, compensi e ambiti di operatività della Commissione stessa trattando la CiVIT come parte del proprio staff;
sulla base della documentazione rinvenibile all'interno del sito internet della commissione e di ulteriori verifiche emergono peraltro conferme ai rilievi mossi dal professor Micheli ed altre vistose anomalie nella gestione della commissione;
la commissione ha conferito ad esempio un incarico avente per oggetto una non meglio specificata consulenza, con un compenso che, per il solo secondo semestre 2010, ammonta a 50.000 euro, al dottor Augusto Pistolesi, il cui curriculum appare agli interrogati palesemente incongruo rispetto all'incarico, atteso che esso contempla una esperienza decennale come consigliere del comune di Avellino, la pubblicazione diciassette anni or sono di un saggio su di una oscura rivista avellinese (Proposta '80) e alcune «consulenze» di durata e oggetto non precisati;
in risposta ad un quesito posto a tale riguardo dal senatore Pietro Ichino, la commissione ha esplicitato che l'incarico in questione è stato dato su indicazione del Ministro per l'attuazione del programma di Governo di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, in quanto – dice la commissione – il Ministro per l'attuazione del programma di Governo è l'unico destinatario dell'unica relazione annuale che la commissione è tenuta a redigere sulla sua attività, prendendo atto dunque che la commissione stessa non è grado di predisporre una relazione sulla sua attività e che preferisce affidare tale incarico ad una persona di fiducia del destinatario della relazione stessa, ad un fiduciario peraltro palesemente privo dei necessari requisiti professionali, ancorché – secondo quanto riferiscono diversi organi di stampa – amico personale di lunga data del citato Ministro;
la commissione ha conferito inoltre incarichi all'avvocato Maurizio Miceli e al signor Alessandro Levanti, ciascuno per un ammontare di 12.000 euro a fronte di curricula ugualmente incongrui e obiettivi di «studio e ricerca» ampiamente aleatori che dovrebbero essere completati nell'arco temporale di due mesi e mezzo di cui non è dato al momento conoscere gli esiti;
la commissione ha inoltre attivato contratti con esperti su obiettivi che dovrebbero costituire il lavoro specifico dei commissari, attribuendo peraltro tali contratti a soggetti già ampiamente assorbiti da altre impegnative attività istituzionali, come è certamente nel caso della dottoressa Germana Panzironi, che già al momento del conferimento dell'incarico era capo dell'ufficio legislativo del Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca;
una serie di incontri che si sarebbero dovuti svolgere il 19 e 20 gennaio scorsi – convocati dalla Civit per esaminare i problemi connessi alla redazione, entro il 31 gennaio, del piano triennale della performance insieme alle amministrazioni statali impegnate nell'elaborazione di questo documento cruciale del ciclo di gestione della performance, la cui omissione comporta il divieto di erogare la retribuzione di risultato ai dirigenti, di assumere personale o conferire incarichi di collaborazione – sono stati repentinamente annullati a causa di non meglio specificati «problemi logistici ed organizzativi», problemi che, data la delicata circostanza in cui sono repentinamente emersi, segnalano un serio deficit di funzionalità dell'organismo, atteso che gli incontri citati non si sono più svolti e che la Civit si è limitata a richiedere alle amministrazioni cui avrebbe dovuto offrire un servizio preventivo di consulenza da inviare alla commissione stessa un resoconto ex post (entro il 6 febbraio) «delle principali tematiche e problematiche applicative poste dal ciclo della performance e dalla predisposizione del programma per la trasparenza»;
a distanza da un anno dall'insediamento, non si conoscono indicatori circa l'impatto dell'azione della Civit, non sono disponibili risultati di studi sul campo relativi al funzionamento delle amministrazioni in vista della selezione di gruppi di amministrazioni (cluster) omogenei e della predisposizione di un set comune di indicatori per analisi di benchmarking;
i principi cardine della stessa riforma di cui il Civit dovrebbe promuovere l'attuazione presso altre amministrazioni non sono stati adottati, neppure a fini conoscitivi interni, dalla Civit stessa: non è stato ad esempio approvato il piano della performance per il 2011-2013, non sono stati identificati gli indicatori di performance, non è noto se siano state adottate schede di valutazione del personale, non sono rinvenibili le relazioni sull'attività svolta dagli esperti esterni con cui la Civit ha stipulato contratti di collaborazione;
tale difficoltà di adempiere ad oneri intimamente connessi al ruolo assunto potrebbe ben dipendere d'altro canto dalla circostanza che diversi componenti della commissione continuino a svolgere altri incarichi istituzionali, oltre ad attività accademiche e professionali che richiedono un impegno assai rilevante e che quindi chiaramente impediscono di assolvere con altrettanta piena dedizione all'incarico di componente della Civit -:
se il Ministro sia a conoscenza di ciascuna delle specifiche disfunzioni richiamate puntualmente in premessa, se sia in condizione di confermarle o confutarle, se esse corrispondono ad indirizzi impartiti alla Commissione dal Ministro stesso e, in caso contrario, quali iniziative intenda intraprendere per evitare il fallimento a cui sembra condannato il progetto di diffusione nella Pubblica Amministrazione della cultura della valutazione, a giudicare dai pochissimi risultati fino ad ora raggiunti dalla commissione che avrebbe dovuto guidarlo. (5-04149)
Testo integrale della risposta resa per conto del Ministro Brunetta dal Sottosegretario Andrea Augello
In merito alla composizione della Commissione e, in particolare, alla presenza di giuristi (che secondo gli interroganti sarebbe predominante), si rileva, in primo luogo, che la designazione dei componenti, da parte del Consiglio dei Ministri, è stata approvata, come prevede la legge, dalle competenti Commissioni parlamentari con la maggioranza qualificata dei due terzi.
In secondo luogo, essendo cinque i componenti, la composizione appare equilibrata in quanto fanno parte della Commissione, oltre al Presidente, due economisti (almeno fino alle repentine dimissioni dell'ingegner Micheli) e due giuristi, questi ultimi con diversa formazione ed esperienza in ruoli istituzionali strategici nei processi di riforma dell'amministrazione avviati fin dal 1992.
D'altra parte, l'idea ingegneristica, del tutto astratta, che i sistemi di gestione delle amministrazioni siano unici; anglosassoni e intercambiabili a prescindere dal tipo di amministrazione e dal contesto di riferimento, è destinata, questa sì, a far fallire qualsiasi tentativo di riforma.
A riprova della rilevanza del contesto giuridico di riferimento, si evidenzia che nel primo anno di attuazione della riforma la Commissione ha affrontato, prevalentemente, problemi di natura giuridica: delle 130 delibere adottate, solo 9 si riferiscono a problemi di natura economico-aziendale; inoltre, dei quesiti pervenuti alla Commissione, ben 220 hanno riguardato problematiche giuridiche e solo 20 aspetti tecnico-economici.
Riguardo alle considerazioni sulla mancanza di indipendenza della Commissione, è opportuno precisare che è la legge, e non il Governo, a determinare la missione e gli ambiti di operatività della Commissione, ed è sempre la legge ad attribuire al Governo il compito di determinare i compensi e di nominare i componenti; questi ultimi, a differenza di quanto avviene per altre autorità indipendenti, sono nominati, come già ricordato, con il parere favorevole della maggioranza qualificata dei due terzi delle commissioni parlamentari.
A proposito del conferimento di incarichi ad esperti, peraltro avvenuto sempre all'unanimità dei componenti e all'insegna della massima trasparenza, si precisa che la Commissione ha ritenuto adeguato il lavoro svolto dall'avvocato Maurizio Micheli. Per quanto riguarda il dottor Pistoiesi, la Commissione ha già precisato che il suo curriculum può essere positivamente valutato in relazione alla natura dello specifico incarico, consistente nell'individuazione di elementi di raccordo e di ripartizione degli ambiti funzionali tra CIVIT e Comitato Tecnico-scientifico operante presso il Dipartimento per l'attuazione del programma di Governo, e in un quadro di leale collaborazione istituzionale.
Quanto all'incarico di componente del Comitato tecnico-consultivo per l'analisi dei progetti sperimentali e innovativi attribuito al Cons. Germana Panzironi, capo dell'ufficio legislativo del Ministero dell'istruzione e dell'università, si precisa che tale incarico le è stato conferito sulla base delle esperienze professionali e della competenza nel settore della definizione delle procedure giuridiche di realizzazione dei progetti e anche in considerazione della rilevanza che la riforma recata dal decreto legislativo n. 150 del 2009 assume, come è noto, nel settore della scuola, dell'università e della ricerca.
Rispetto alle presenze dei commissari alle sedute della Commissione, pare opportuno precisare che, nel 2010, su 58 sedute plenarie, due componenti sono stati assenti per 3 sedute, uno per 4 sedute, uno per 8 sedute, mentre l'ingegner Micheli è stato assente per 15 sedute. Egli si è, inoltre, assentato per rilevanti periodi, anche al dichiarato fine di recarsi in Gran Bretagna, tanto che sul sito dell'Università di Cranfield è rimasta l'indicazione di lui come lecturer, ricoperta all'inizio dell'incarico, come da lui dichiarato nel curriculum; e, anzi, egli risulta ora aver acquisito la qualità di senior lecturer).
È dovuta proprio alle improvvise dimissioni dell'ingegner Micheli, intervenute tra l'altro dopo pochi mesi dall'effettivo inizio dell'attività della Commissione, la cancellazione, lamentata dagli interroganti, degli incontri con gli Organismi interni di valutazione programmati per il 19 e 20 gennaio 2011. Al riguardo vale, comunque, la pena di precisare: a) che altri incontri sul ciclo della performance (e su altri temi) si sono tenuti il 22 e 23 luglio, il 19 e il 16 settembre, il 22 e 23 novembre 2010 (solo a questi ultimi due era presente l'ingegner Micheli) e che l'incontro programmato alla scadenza del termine di adozione del piano della performance presentava valenza minore rispetto ai precedenti incontri seminariali tempestivamente svolti; b) che i compiti attribuiti dalla legge alle amministrazioni (definizione del piano della performance entro il 31 gennaio) costituiscono obblighi delle amministrazioni, rispetto ai quali la Civit ha funzioni di regolazione (puntualmente adempiuta, nonostante la rilevata scarsità delle risorse) e di monitoraggio in progress; c) che, comunque, le amministrazioni hanno trasmesso e continuano a trasmettere i loro piani della performance alla Commissione.
Ad ogni modo, duole rimarcare che l'ing. Micheli, all'atto delle dimissioni, abbia svolto critiche – puntualmente riprese dagli onorevoli interroganti – essenzialmente sul settore dei sistemi di misurazione e valutazione della performance, cioè proprio quello assegnato alla sua responsabilità e che egli ha potuto seguire avvalendosi della collaborazione di 3 persone in distacco presso la Commissione e di 2 esperti scelti su sua indicazione, condivisa dalla Commissione.
In ogni caso, per quanto concerne i risultati raggiunti, a breve sarà trasmessa al Ministro per l'attuazione del programma la relazione prevista dalla legge e, nel prossimo mese, la Commissione organizzerà sul tema un incontro pubblico. In tal modo sarà possibile fare un primo bilancio della attività, alla quale peraltro è sempre assicurata la massima trasparenza sul sito istituzionale, come implicitamente ammesso dagli stessi interroganti. Va comunque ricordato che la legge prevede che l'operato della Commissione venga valutato da esperti indipendenti al termine dei suoi primi cinque anni di attività, cioè dopo un termine congruo rispetto a un processo riformatore di così vasta portata e impegno.
Resoconto sommario della replica in Commissione
5-04149 Bressa e Vassallo: Su questioni riguardanti la Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche (CiVIT).
Salvatore VASSALLO (PD) illustra l'interrogazione in titolo.
Il sottosegretario Andrea AUGELLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 6).
Salvatore VASSALLO (PD), replicando, si dichiara insoddisfatto della risposta resa dal Governo, che tra l'altro contiene un'ampia digressione su argomenti che non sono oggetto dell'interrogazione, quali l'attività del professor Micheli al di fuori della Commissione. Per quanto riguarda la competenza professionale dei componenti della Commissione, il Governo sostiene che la composizione era equilibrata in quanto vi erano due economisti e due giuristi; tralascia però di dire che il presidente della Commissione è un magistrato e che i giuristi componenti sono pertanto tre contro due soli economisti. Quanto ai collaboratori, questi o non hanno qualifiche professionali collegate con le mansioni che devono svolgere ovvero sono anche loro giuristi. In definitiva l'unica persona che avesse competenze nella misurazione della performance dal punto di vista empirico è il professor Micheli, il che è, a suo avviso, stupefacente e davvero preoccupante. Quanto alla consulenza conferita al dott. Pistolesi, il Governo non ha fornito alcun chiarimento circa la competenza professionale di quest'ultimo, nascondendosi dietro a una circonlocuzione incomprensibile, dalla quale si capisce che, in definitiva, il suo merito consisterebbe nel fatto che è in grado, in virtù dei suoi contatti personali, di garantire il raccordo tra la Commissione e il Comitato tecnico scientifico operante presso il Ministero per l'attuazione del programma di Governo. Nessuna spiegazione è stata fornita invece in merito al contratto stipulato con il dott. Pistolesi che prevede la retribuzione di 50 mila euro per la redazione di una relazione che la Commissione avrebbe dovuto essere in grado di fare autonomamente.