Le Fondazioni DS e la trasparenza
Pierpaolo Velonà (Corsera Bologna): ma ora chi risponde delle scelte su quei beni?
Salvatore Vassallo: «Roda non si fida dei tesorieri del partito. Ma lui a chi risponde sulla gestione della Fondazione?». Salvatore Vassallo, politologo ulivista, durante il seminario della Scuola di politica a Bertinoro, ha ascoltato dalla viva voce di Dario Franceschini la proposta di restituire al Pd il tesoretto appartenuto ai Ds, ora nelle fondazioni, e la condivide.
Professore, Franceschini si augura che «il passaggio delle risorse avvenga al più presto»…
«La gestione del patrimonio Ds da parte delle fondazioni pone due problemi: uno riguarda il mondo post-diessino, l’altro tutti quelli che hanno aderito al Pd».
Partiamo dagli eredi della tradizione Pci-Pds-Ds…
«Il frutto della generosità di milioni di militanti è oggi affidato ad un ristretto numero di persone che non devono dare conto a nessuno delle scelte discrezionali che compiono. Si tratta di amministratori spesso oculati, ma forse sarebbe più corretto, nel rispetto di chi ha contribuito a costituire quel patrimonio, che esso sia affidato a chi democraticamente scelto per continuare lo “scopo sociale” dei precedenti partiti».
Crede che si ponga un problema per gli aderenti al Pd?
«Sì, perché sono indotti a chiedersi se le precedenti forze politiche abbiano davvero deciso di continuare il loro scopo sociale attraverso il nuovo soggetto politico o lo abbiano fatto con la riserva di mantenere una forza economica separata».
Roda sostiene che il Pci-Pds-Ds ha disperso la gran parte del suo patrimonio immobiliare…
«Se c’è stata dissipazione, è avvenuta ad opera dei precedenti partiti. Il Pd è nato nel 2007 ed è l’unico partito ad aver fatto certificare i propri bilanci e finora ha mantenuto una gestione finanziaria tutt’altro che allegra. C’è anche un altro nodo…».
Quale?
«Oggi la fondazione e il partito a Bologna vanno a braccetto, perché Roda è, in conflitto di interessi, sia tesoriere del Pd che presidente della Fondazione Duemila. Se domani le due figure si separassero il conflitto d’interessi verrebbe meno ma potrebbe porsi un conflitto politico».