Patto per la sicurezza a Bologna
Ecco l'interrogazione che ho posto in Commissione al Ministro Maroni in merito alle sue dichiarazioni, fatte durante la recente campagna elettorale, riguardo al Patto per la sicurezza. La risposta del Ministro contiene un suo personale impegno a siglare un nuovo "Patto" con il Comune di Bologna fino ad ora non esplicitato nelle riunioni preliminari ed interlocutorie del Comitato provinciale per l'ordine pubblico convocate dal prefetto Tranfaglia dopo le elezioni. Lo stesso prefetto, da me contattato a seguito dell'interrogazione, ha confermato comunque l'intenzione di concludere l'istruttoria in settembre. Sulla base di questo doppio impegno, dovremmo attenderci dunque che il nuovo Patto sia operativo entro l'autunno. Non mancheremo naturalmente di chiedere conto nuovamente al ministro di eventuali omissioni o rinvii.
Al Ministro dell’Interno on. Roberto Maroni
Premesso che
nella giornata di venerdì 6 maggio il Ministro dell’Interno on. Roberto Maroni si è recato in visita a Bologna ed è stato oggetto di contestazioni che sono state condannate da tutte le parti politiche della città;
durante un incontro con i giornalisti nella sede del comitato elettorale del candidato sindaco del Popolo delle libertà e della Lega Nord al comune di Bologna Manes Bernardini, il Ministro ha dichiarato che, dopo la vittoria della Lega come da lui auspicato, la citta' avra' un patto territoriale specifico per la sicurezza. Ha inoltre aggiunto: “Faremo un patto per il territorio, commisurato e ritagliato sulle necessita' di Bologna valutando le nostre forze, quelle delle polizie, vedendo le statistiche. Finora non si e' potuto fare perche' non c'era un amministratore che ci credesse”;
è molto grave che il Ministro dell’Interno faccia dipendere l’attivazione di uno strumento istituzionale come il Patto per la sicurezza, da cui dipende anche l’impegno di un numero maggiore di risorse e di agenti delle forze dell’ordine, dalla natura dello schieramento che si augura possa amministrare la città, formulando indirettamente la minaccia che qualora prevalga un altro schieramento il Patto per la sicurezza non verrà attivato;
quanto dichiarato dal Ministro non risponde al vero poiché il 19 giugno 2007 l’allora Ministro dell’Interno Giuliano Amato e il Sindaco di Bologna Sergio Cofferati sottoscrissero il Patto per Bologna sicura e l’Intesa interistituzionale per la sicurezza nell’area metropolitana, i quali diedero buoni risultati anche per la collaborazione permanente che essi stabilivano tra forze dell’ordine e polizia municipale e per il rafforzamento degli organici che ne conseguiva;
nella stessa giornata il Ministro si è recato ad un incontro istituzionale presso la sede della Prefettura, al quale oltre al Prefetto Angelo Tranfaglia erano presenti anche il Commissario straordinario del Comune di Bologna Anna Maria Cancellieri ed il Questore Vincenzo Stingone, facendosi accompagnare dai parlamentari della Lega Nord Angelo Alessandri e Rosi Mauro e dal candidato sindaco Manes Bernardini;
è inaccettabile che un Ministro venga meno ai propri doveri istituzionali facendo partecipare ad un incontro ufficiale una delegazione di partito, mentre avrebbe dovuto tenere rigorosamente distinta la campagna elettorale dal proprio ruolo di Ministro;
il Comune di Bologna, dopo più di un anno di commissariamento straordinario, ha oggi un governo democraticamente espresso dalla maggoranza assoluta dei votanti il quale ha posto tra le sue priorità la tutela della sicurezza dei citadini e per questo attende un impegno ugualmente serio e concreto da parte del Ministero dell’Interno;
tutto ciò premesso si chiede di sapere
in quali modi, in che tempi e attraverso quali forme di confronto con l’amministrazione comunale il Ministro intende onorare l’impegno pubblicamente preso con la città di Bologna di stipulare al più presto un Patto territoriale per la sicurezza commisurato alle necessità del capoluogo emiliano, ovvero se intende rimangiarsi tale impegno considerandolo effettivamente condizionato alla vittoria del candidato a sindaco del suo partito.
Giovedì 28 luglio 2011. – Presidenza del presidente Donato BRUNO. – Interviene il Ministro dell'interno Roberto Maroni.
La seduta comincia alle 15.
Il Ministro Roberto MARONI, rispondendo all'interrogazione in titolo, rileva che questa riporta correttamente quanto da lui fatto e detto in occasione della campagna elettorale per le elezioni amministrative di Bologna.
Al riguardo osserva che la partecipazione di un membro del Governo ad una campagna elettorale non costituisce un fatto anomalo, come pure non può sorprendere che, da parte sua, sia stata auspicata la vittoria della sua parte politica e quindi l'elezione della candidata sindaco collegata al suo partito e a quello del Popolo della libertà.
Per quanto riguarda l'incontro istituzionale avvenuto presso la sede della prefettura, cui fa riferimento l'interrogazione in titolo, osserva che è sua abitudine, quale ministro dell'interno, incontrare, quando si reca in una città, il prefetto e i vertici delle forze dell'ordine.
In relazione, invece, al Patto territoriale per la sicurezza di Bologna, precisa di aver preannunciato, durante la campagna elettorale, che il Ministero dell'interno avrebbe stipulato con il futuro nuovo sindaco Bologna – comune che allora era privo di sindaco in quanto commissariato a seguito delle dimissioni del sindaco Delbono – un nuovo patto per la sicurezza, sostitutivo di quello a suo tempo sottoscritto con le autorità comunali dal viceministro Minniti.
Aggiunge che, subito dopo le elezioni – nonostante queste, come noto, contrariamente ai suoi auspici, non abbiano visto affermarsi il candidato della sua parte politica – ha dato incarico al prefetto di avviare le procedure per la stipula del nuovo patto territoriale: nell'ambito del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, insieme con il nuovo sindaco di Bologna, sono in corso gli approfondimenti istruttori necessari per il nuovo patto per la sicurezza. Un nuovo patto si rende necessario in conseguenza delle novità intervenute in materia di sicurezza in questa legislatura, le quali hanno visto, tra l'altro, rafforzati i poteri dei sindaci e della polizia locale.
Salvatore VASSALLO (PD), replicando, osserva che l'episodio riportato nella interrogazione si inserisce nel quadro di una campagna elettorale che da questo punto di vista è stata pessima: richiama, al riguardo, anche talune dichiarazioni, a suo avviso infelici, del Ministro dell'economia. Aggiunge che il comportamento del ministro dell'interno è stato, a suo avviso, grave sotto il profilo istituzionale, dal momento che, come sa chi ha avuto modo di ascoltare dal vivo le parole pronunciate dal Ministro Maroni all'incontro con i giornalisti ricordato nella interrogazione, questi ha chiaramente fatto intendere che la stipula del nuovo patto per la sicurezza sarebbe avvenuta se avesse vinto la candidata del centrodestra. Il ministro ha inoltre dimenticato di dire che all'incontro con il prefetto e con i vertici locali della pubblica sicurezza erano presenti anche la candidata sindaco del centrodestra ed esponenti della Lega Nord Padania, a riprova che quell'incontro si inquadra nell'ambito della campagna elettorale più che in quello delle attività istituzionali del ministro, il che costituisce un fatto grave. Quanto, infine, al nuovo patto territoriale per la sicurezza, assicura che lui e i cittadini di Bologna vigileranno affinché il ministro onori l'impegno preso a rinnovarlo.