Sicilia. Cos’è cambiato?
Forse perché concentrati sul voto ai candidati alla presidenza, forse perché alla ricerca di un sostegno a tesi politiche prefabbricate, molte analisi prodotte ieri e pubblicate oggi danno un quadro parzialmente fuorviante del risultato siciliano.
I due grafici che seguono raccontano un’altra storia, o meglio la stessa che già conoscevamo.
Il primo grafico ripropone una analisi in serie storica che avevo presentato prima delle elezioni. Ora sono state aggiunte anche le elezioni europee e i risultati del 2017. Mi pare sia stato confermato quanto avevo suggerito: che il risultato sarebbe stato deciso dalla ricomposizione del centrodestra e dalla (conseguente) mobilità del ceto politico ex-Udc (Udc, Mpa, Ap). È evidente che il centrosinistra ed il PD sono andati peggio che alle europee del 2014, come del resto era accaduto anche tra le europee del 2009 e le regionali del 2012. Il centrosinistra ha inoltre pagato l’esperienza negativa della giunta Crocetta e le sue divisioni interne. Avrebbe avuto comunque poche chance di vincere, come è sempre stato, in Sicilia, con la sola eccezione del 2012 spiegabile con la separazione ostile tra Micciché e Musumeci.
Il secondo grafico presenta le percentuali di voto ai partiti, nell’aggregato regionale e per provincia, mettendo a confronto quelli del 2012 e del 2017. Ci dice che in Sicilia, in termini di rapporti di forza elettorali tra le aree politiche e i partiti, dal 2012 al 2017 è cambiato pochissimo.
- Il centro post-Udc ha complessivamente perso consensi
- I cinque stelle crescono rispetto al 2012, ma arretrano di 7 punti percentuali rispetto alle politiche. Nel 2013 in Sicilia avevano preso la quota di gran lunga più alta di voti che in qualsiasi altra regione, e sulle elezioni regionali di quest’anno avevano fatto un investimento straordinario.
- sia l’area di centrodestra sia quella di centrosinistra hanno invece mantenuto le stesse identiche dimensioni.
- Mentre le forze minori alla sua sinistra perdono qualcosa, il Pd mantiene la stessa quota di voti delle regionali precedenti.