Tasse senza rappresentanza
Il legame di ferro tra PdL e Lega è retto, si dice, dall’interesse di Bossi per il federalismo. Tanto che l’approvazione del decreto legislativo sulla fiscalità comunale viene considerato un test fondamentale per la tenuta della coalizione di governo. Molti elettori forse ci credono ma si tratta di una pura convenzione linguistica o meglio dell’ostensione di un totem. A Bossi del federalismo non importa un bel niente. Gli basta poter sventolare una bandiera. Il federalismo dovrebbe rendere più stringente il rapporto di responsabilità e rendindiconto tra chi paga le tasse e chi amministra quei soldi. Dovrebbe anche, quindi, consentire a chi amministra di proporre ai cittadini contribuenti maggiori/minori sacrifici fiscali in cambio di minori/maggiori servizi. Entro certi limiti, è ragionevole che in posti in cui, grazie a livelli di reddito più elevati o ad una lotta più intensa all’evasione, il prelievo è più cospicuo, le amministrazioni locali possano spendere di più. Peccato che di tutto questo nel decreto legislativo sui tributi comunali non ci sia traccia. Calderoli ha dimostrato ancora una volta grande duttilità. Ha rimaneggiato fino all’ultimo il decreto cercando di recuperare parte delle osservazioni dei Comuni. Ma alla fine dei conti il federalismo rimane una parola vuota. Tutta colpa di un altro totem a cui è Berlusconi a non voler rinunciare: l’abolizione generalizzata, anche per i redditi medio-alti, dell’Ici. Cosicché la principale fonte di entrata propria dei comuni sarà costituita da imposte sulle seconde abitazioni: i sindaci chiederanno soldi a persone che nella gran parte dei casi non risiedono e non votano dove pagano le tasse, le entrate proprie dei comuni saranno fortemente sperequate a vantaggio di quelli a vocazione turistica e a svantaggio dei centri urbani densamente abitati, con l’effetto che le amministrazioni saranno spinte a favorire uno sviluppo edilizio e un consumo del territorio per finalità non residenziali. Chi ha una villa in collina o chi vive in un appartamento di proprietà in centro non pagherà tasse sugli immobili per finanziare i servizi comunali. Una giovane coppia con lavori precari o una famiglia con un solo reddito che sta in affitto in un quartiere di periferia, verrà invece tassata più di prima. Chi ne vuole sapere di più, può leggere il commento di Walter Vitali e la nota tecnica di Antonio Misiani pubblicate sul sito di Democratica.