Un finanziamento indifendibile
(ANSA) – ROMA, 24 MAG – Una legge ''non difendibile e che dunque non ho votato'': cosi' Salvatore Vassallo del Pd che al momento del voto sulla legge sul finanziamento pubblico ai partiti ha abbandonato l'aula. ''Il progetto di legge appena approvato alla Camera dimezza l'entita' dei contributi statali ai partiti rispetto al picco di 182 milioni di euro all'anno inopinatamente raggiunto nel 2010, contributi a cui continuano comunque a sommarsi i 50 milioni di euro dati ai gruppi parlamentari. Al tempo stesso – prosegue Vassallo – il progetto sancisce il passaggio dal sistema dei falsi rimborsi elettorali attualmente in vigore ad un finanziamento pubblico ordinario apertamente dichiarato''. ''Quest'ultima decisione poteva essere accettabile se fosse stata accompagnata da una serie di condizioni rigorose, simili, ad esempio, a quelle poste dalla legge sui partiti tedesca, che si e' detto a sproposito di avere imitato'', continua Vassallo. ''Si reintroduce invece un finanziamento pubblico senza vincoli di destinazione per cui il controllo potra' essere, come oggi, solo riferito alla regolarita' formale dei rendiconti, dato a partiti senza regole. L'emendamento Udc su questo punto e' certamente meglio che niente. Ma detta principi sulla democrazia interna talmente vaghi che non potranno essere applicati se non a costo di una enorme discrezionalita' da parte dei giudici''. ''Non si e' voluto nemmeno approvare il divieto per le aziende pubbliche di finanziare le fondazioni politiche''. Infine, ''i controlli sono sottratti alla Corte dei Conti, l'unico organo che avrebbe titolo a svolgerli ai sensi dell'articolo 100 della Costituzione, e affidati ad una Commissione impropriamente assistita dagli uffici della Camera dei Deputati''. (ANSA).