Vincono le primarie
Il secondo turno delle amministrative è stato ancora più eloquente del primo. A domanda, gli elettori hanno risposto che sono stanchi di Berlusconi. A Napoli hanno fatto chiaramente capire che non hanno apprezzato nemmeno le precedenti gestioni. In tutte le città più importanti, hanno vinto candidati selezionati dai cittadini con le primarie, oppure, a Napoli, attraverso il primo turno di voto, dopo che l’esito delle primarie era stato messo in discussione. Il tipo di candidati scelti con.quel metodo ha contribuito percepibilmente alla vittoria del centrosinistra.
Ha corroborato candidature che sarebbero state altrimenti più deboli, ha fatto emergere personalità capaci di parlare anche ad elettori non tradizionalmente vicini ai partiti del centrosinistra, ha messo in pista giovani di talento che nessuna segretaria di partito e nessun tavolo coalizionale avrebbe mai preso in considerazione. Non è un caso, ed è un bene, quindi, che anche nel centrodestra, si consideri l’ipotesi di adottarlo. Potrebbe aiutare l'attuale maggioranza parlamentare, minoranza nel Paese, ad uscire dalla sindrome della corte (decadente) costruita intorno ad uno solo. Sarebbe sicuramente apprezzato dagli elettori di centrodestra e salutare per la democrazia italiana. Se non si tratta solo di divagazioni post-sconfitta, c'è una opportunità molto concreta per procedere: discutere la proposta di legge sull'argomento che abbiamo elaborato da tempo con Walter Veltroni e Stefano Ceccanti incorporando anche un precedente progetto di Pierluigi Castagnetti sugli statuti dei partiti, che abbiamo depositato il 18 marzo con le firme di una ottantina di parlamentari Pd ed attualmente all’esame della Commissione Affari Costituzionali della Camera (qui anche il video della conferenza stampa in cui lo abbiamo presentato). Sul tema mi ha intervistato l'agenzia Ansa, poi ripresa da Avvenire e dal Corrriere della Sera. Sono inoltre intervenuto con un articolo sul Foglio, una intervista al Manifesto e sul Fatto Quotidiano.