Primarie. Il termometro e la febbre
Sulla buona partecipazione e il nitido risultato di Bologna, rinvio all’intervista che ho rilasciato a La Stampa. Aggiungo che il caso di Napoli è più complicato e preoccupante di quanto sembrasse all’indomani del voto. Mi limito tuttavia a ricordare a chi volesse usarlo strumentalmente che. nel luglio del 2009 a Napoli erano state “comprate” il 10% di tutte le tessere distribuite dal PD al livello nazionale. Non è detto dunque che, fino a quando il contesto non cambia, il “partito strutturato degli iscritti” farebbe meglio del “partito liquido delle primarie”. Piuttosto che abolire il termometro, sarebbe meglio intervenire sulle malattie che dobbiamo curare.
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